Leonus "l'intervista"

Oggi siamo in compagnia di un giovane artista molto interessante, ma andiamo a conoscerlo meglio:
Buongiorno Leonus, presentati ai nostri lettori.

Io sono Leonus, un cantautore di Roma. Da un po' di tempo sto portando in giro questo nuovo progetto in cui fondo la mia anima più cantautorale con sonorità indie, elettroniche e a volte anche Trap! In questo periodo mi definisco un "cosmonauta in crisi d'identità" perché la musica è come il cosmo: più la si conosce più ci si accorge di non conoscerla e di non conoscere sé stessi

Ci racconti il tuo percorso artistico?




Sin da bambino i miei genitori (entrambi artisti) mi facevano ascoltare in macchina la musica dei cantautori Italiani, all'inizio Bennato, de André, de Gregori, Guccini, ecc. A 14 anni scoprì Dalla, e credo fu a quel punto che decisi che la mia vita sarebbe stata scrivere canzoni. Già studiavo da parecchi anni pianoforte, ma attorno ai 15 anni intrapresi lo studio del jazz con un maestro privato. 
Cominciai come tastierista e cantante in piccole band liceali, poi fui frontman della band "DirettiContromano", palestra per me importantissima nella quale avevo l'opportunità di testare le mie canzoni con gli arrangiamenti degli altri membri e con le reazioni del pubblico. 
Negli ultimi anni mi sono appassionato della musica elettronica e delle nuove sonorità che stanno esplodendo nel panorama musicale attuale; ho frequentato quindi il corso di Produzione Musicale all'APM di Saluzzo, per avere gli strumenti adeguati a proseguire con il mio nuovo progetto solista che sto portando avanti ora. E ora sono qui, to be continued... (?) 


I tuoi ascolti musicali?



Oltre alla mia infanzia e alla mia adolescenza immersa tra i cantautori italiani e uno strappo al cuore a 17 anni quando Lucio Dalla morì, ho ascoltato anche moltissimo jazz (Duke Ellington, Charlie Parker, Miles Davis, John Coltrane, ecc.), bossa nova e il grande rock psichedelico e progressivo degli anni 60-70 (ad esempio Beatles, Pink Floyd, Genesis, Deep Purple, King Crimson, PFM, BMS); dai 18 anni in poi ho sviluppato una passione viscerale per il funk e la disco e quindi per quei gruppi come gli Chic e Nile Rodgers in generale, gli Earth, Wind And Fire o i Commodores, e anche la mia produzione di quel periodo risentiva molto di queste influenze. 
Il Rap nella realtà non è mai stata una mia grande passione, l'ho sempre ascoltato ma quasi con l'orecchio di un esterno, anche se c'è da dire che tra i miei modelli giganteggia Caparezza, che con il suo Rap sperimentale e alternativo mi ha sempre affascinato. Questo rapporto di amore/odio con il Rap è andato decisamente meglio quando è esplosa la Trap-mania, che con le sue sonorità elettroniche mi ha colpito, anche se più dal punto di vista musicale che non dei testi. I vari Kendrick Lamar, Travis Scott, o in Italia Ghali, Tedua, Rkomi, Izi, hanno esercitato su di me una forte spinta a cambiare il mio modo di fare musica; contemporaneamente dall'altra parte, la nuova ondata di Indie, da Calcutta a Carl Brave, più vicina alle mie corde cantautorali, ha funzionato come una calamita per le mie orecchie. 
Musicalmente quindi mi ritengo abbastanza onnivoro, e tutte queste influenze convergono nel mio nuovo progetto "Leonus"...

Quanto è importante avere un proprio stile musicale?


In un'epoca in cui fare musica è diventato molto più accessibile, produrre musica di qualità è possibile anche nella propria stanzetta con un minimo di strumentazione adeguata e conseguentemente la "massa sonora" lievita a dismisura, avere un proprio stile è fondamentale. Oggi praticamente tutti hanno la possibilità di farsi vedere e ascoltare. Secondo me, è quindi necessario sapersi distinguere, non scadere nell'imitazione e non scimmiottare gli artisti che hanno successo. 
Quando suonavo prima la gente veniva da me per farmi i complimenti, mi diceva "Mi ricordi Tizio, mi ricordi Caio", mi confrontava con altri. Ora, sebbene sia facile cogliere le mie ispirazioni, in pochi azzardano dei confronti. Questo mi fa ben sperare di aver trovato forse una mia strada, un mio stile, che sia mio personale e di nessun altro. Probabilmente questa è una delle cose che mi dà più forza, oltre all'apprezzamento della mia musica.



Cosa ne pensi dei talent?



Sebbene tanti ragazzi ripongano le loro speranze nei talent, per me si tratta di un meccanismo poco virtuoso. In uno show del genere ciò che interessa davvero è l'appeal televisivo dei concorrenti e la loro presa sul pubblico da casa, quindi ha poco a che fare con la musica. Semplicemente è un altro tipo di spettacolo.


Due parole sul progetto maionese?


Il Progetto Maionese nasce con delle aspirazioni secondo me nobili, che sono quelle di dare una voce a tanti di quegli artisti "randagi" del web. Nella massa di personaggi, imitazioni, copie, fake, poser che pubblicano musica, c'è qualcuno che parla con il cuore. Immagino l'intento sia quello di aiutare quel qualcuno a venir fuori. Davide Maggioni, il produttore di Matilde Dischi che ha pensato questa cosa, mi è sembrato subito una persona schietta, con delle belle idee in testa, e ho deciso di scommettere con lui su questa cosa. Per me è un'idea vincente. 



Progetti futuri?


Ho già pubblicato 4 canzoni, ma in realtà ne ho scritte molte altre per questo progetto. Sono tutte canzoni che hanno come filo conduttore lo spazio, eventi astronomici che negli ultimi anni hanno segnato l'immaginario collettivo e ovviamente anche la mia vita. Una sorta di fotografia della nostra epoca dal cosmo, anche musicalmente. Ovviamente l'obiettivo è quello di farne un disco, e spero vivamente che questo progetto mi ci avvicini.
 
Chi vuoi ringraziare?


Ringrazio anzitutto coloro che hanno lavorato con me per far sì che questo progetto si realizzasse, il mio amico Andrea Giunta che ha curato insieme a me la produzione delle canzoni, mio fratello Federico Russotto, che fa la regia dei videoclip, Enrico Manfredi Frattarelli e Aureliano Capri che si occupano della parte fotografica e grafica; la mia sorellina Sofia e Valerio Desirò che sono i protagonisti del videoclip di "Piattaforma di lancio". 
Ringrazio ovviamente anche Davide Maggioni e tutto lo staff del Maionese Project per la bella opportunità.


I tuoi contatti?

 Potete trovarmi sui social, Instagram ( leonus.io) o la pagina Facebook (Leonus). Potete inviare una mail a pianetaleonus@gmail.com o chiamarmi al numero 333 3055994. A presto!

Commenti

Post popolari in questo blog

LORD CONRAD : L’INTERVISTA

Moka la Regina delle classifiche Italiane.

"Perchè sarà estate" il nuovo singolo di Roberto Scarfò