K-Due e la sua "Patti"


Oggi presentiamo il video di un giovane ed interessante artista.

K- DUE nasce ad Aversa nell'84 e cresce con la black music, ereditando la passione per la musica dal padre batterista.
A quattordici anni inizia a comporre le prime rime, poiché nella sua città all'epoca si respirava molto l'aria hip hop. Qualche anno fa fonda anche un gruppo, poi scioltosi, con il quale si fa conoscere nei locali, collaborando con gente di spicco del panorama musicale. 
Dopo un periodo abbastanza buio, da qualche tempo ha ripreso a scrivere, come necessità e terapia personale.
K-DUE dichiara "Che genere faccio, dove mi porterà... non ne ho idea, so solo che farlo mi fa stare bene!. La passione per il rap nasce sin da piccolo, sono sempre stato attratto dal soul, dal funk, dall'R&B, poi quando in Italia si sono sentiti i primi artisti Hip Hop, mi è venuto naturale iniziare a scrivere le prime rime.



L'artista aggiunge  "Anche se non è stato il brano di debutto, 'Patti' è il primo singolo prodotto dopo il mio stop artistico. Venivo da un periodo abbastanza buio ed è stato proprio questo che mi ha portato a riprendere. Il testo è carico di una rabbia ancora fresca e di malinconia per ciò che non tornerà più. Mentre componevo il brano, iniziavo ad elaborare ciò che mi era accaduto. Forse l'ho scritto perché avevo paura che tutto finisse e fosse dimenticato. Volevo rendere immortale ciò che stava per morire...".

"Hai visto poi 
sono tornato a scrivere 
ora che il tempo mi sorride 
ed io non so più ridere"

Il tema è ancora una volta l'amore, un impulso tanto profondo e sincero, quanto complicato e sofferto. 

"Noi siamo il più grande amore 
che però non ci ha creduto"

K-DUE grida un sentimento forte, che dovrebbe essere odio ma purtroppo è ancora amore. L'artista cerca conferme dalla donna agognata, che però non tornerà mai più accanto a lui. 
Questo groviglio di sensazioni viene espresso appieno nel ritornello.

"Perché vorrei odiarti in fondo 
Quello che cerco è ancora là
Io che non riesco a stare al Mondo 
Quello che voglio non tornerà"

Il protagonista si colpevolizza poi di non aver saputo capire e proteggere quel prezioso dono che, per un attimo, ha potuto stringere tra le sue braccia.

"E cerco di non ricordare 
che non ti ho saputo amare
...
La cosa più importante al Mondo 
e non ne tenevo conto"

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