L’INTERVISTA ALLE VERTIGINI ACUSTICHE!!!

Dopo i diversi passaggi radio del loro ultimo singolo “Cane particolare” , in un circuito che comprende oltre 200 emittenti, ecco che possiamo conoscere più da vicino questa nuova realtà musicale che prende il nome di VERTIGINI ACUSTICHE. DUE RAGAZZI, Antonio Riccioluti e Ramona Leoni, che iniziano a suonare in vari locali di Roma e provincia, per poi accingersi alla composizione di inediti….

Benvenuti ragazzi….
Innanzitutto una domanda forse che vi aspettate ma che sicuramente risuonerà da tempo nelle orecchie degli ascoltatori assieme al vostro singolo….come ami la scelta di chiamarsi “vertigini acustiche”?


Ciao Sonia, anzitutto grazie e complimenti per le belle domande. La scelta del nome ha una storia un po’ singolare e molto buffa: quando abbiamo iniziato a suonare insieme stavamo cercando un nome che ci accomunasse o che comunque rispecchiasse il nostro Duo; detto fatto, a distanza ravvicinata abbiamo avuto episodi di cadute accidentali un po’ goffe quindi abbiamo deciso “vertigini” proprio per ironizzare sul nostro equilibrio precario. Abbiamo poi aggiunto “acustiche” perché comunque siamo una chitarra ed una voce. Tuttavia, questo nome non va a sottintendere che faremo solo pezzi acustici; ovviamente già dal prossimo album useremo molti più strumenti in fase di produzione ma il nome rimane comunque come “stato d’animo compositivo”.



Il vostro primo album è un Ep di 5 brani inediti intitolato "Essenzialità D(')istanti", da cui avete estratto anche un singolo, "Condannata/Rinata"…”cane particolare” è un altro brano contenuto in questo disco?


Sì, fa parte dell’EP “Essenzialità D(‘)istanti”


Qual è il filo conduttore che lega il primo singolo con questo ultimo?

C’è un filo conduttore che lega tutti e cinque i brani in realtà: il nome dell’album, non a caso, riassume concettualmente questo filo; descrivere quindi l’essenziale di una certa emozione in un determinato momento della propria vita. Il tema principale è l’amore visto in diversi punti di vista. Abbiamo poi voluto aggiungere le parentesi all’apostrofo per creare un’ambivalenza fra “distanti” e “d’istanti” tra il momento del concepimento e l’uscita poi ufficiale delle varie canzoni.


Avete spiegato come l’ispirazione del brano, nasca in parte dalla lettura del libro “Questa storia” di Alessandro Baricco…in generale, pensate che la letteratura possa legarsi alla musica?

Decisamente sì. Non sempre si parla di proprie esperienze o emozioni in una canzone, a volte si può raccontare anche una storia presa appunto da un libro e convertirla in canzone. Può servire a vestire meglio un concetto che si vuole esprimere, come è stato per noi  nel caso di “cane particolare”: usare la frase del libro “Questa storia” per racchiudere il messaggio che la canzone voleva lasciare.


Il concetto di attesa indagato nel brano, è un saper aspettare la persona che si ama…come si coniuga il senso del tempo in un momento storico frenetico come quello che stiamo vivendo?


E’ veramente difficile, al giorno d’oggi, spiegare o anche vivere il concetto di attesa. Perché appunto siamo nell’era digitale e abbiamo tutto a portata di mano o di un click eludendo il concetto di “attesa”; chi almeno una volta nella vita ha aspettato qualcuno avrà fatto tesoro di una delle esperienze più fortificanti: si impara veramente la percezione del “tempo” e dello scorrere dello stesso. Il messaggio che comunque vorremmo lasciare a chi ci segue è che in ogni caso, anche se l’attesa non verrà ripagata, si avrà comunque una sorta di “quadratura del cerchio” e si acquisirà una maggiore forza psicologica ed emotiva.




Sonia Bellin

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